Dopo quasi 2 anni di silenzio ho deciso di
riprendere il filo del discorso. Nel frattempo le cose sono anche
peggiorate, la personalizzazione della politica ha prodotto il fenomeno
Renzi e la delusione M5S.
Dobbiamo rassegnarci a tutto questo? Non
possiamo riprenderci ciò che ci appartiene, come sancito anche dalla
Costituzione e cioè la partecipazione alla politica?
Stupisce che in
altri paesi europei la sinistra non moderata ma neanche velleitaria sia
protagonista della vita politica (Syriza in Grecia, Podemos in Spagna,
Linke in Germania) mentre in Italia le idee di Landini e Camusso non
trovano sbocchi a livello poltico.
Non dimentichiamo che tra
astensione e voto di protesta, metà dell'elettorato non si riconosce
nell'attuale sistema politico. Quindi gli spazi di azione sono enormi.
Eppure anche il governo Renzi sta lasciando molti scontenti.
Non si potrebbe coagulare questo scontento in una nuova esperienza politica che rappresenti lavoratori, studenti, precari?
E'
un auspicio che mi piacerebbe vedere condiviso. In fondo le idee che
hanno cambiato la storia non sono entità astratte ma il frutto del
pensiero umano
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