lunedì 24 novembre 2014

ELEZIONI REGIONALI E DINTORNI

Le elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna hanno registrato un'affluenza al minimo storico. Ormai la disaffezione verso il sistema dei partiti è totale; come spesso accade, il vuoto politico viene occupato, in mancanza di proposte credibili, dai (vecchi) populisti che si presentano come il nuovo, additando nemici esterni (immigrati e moneta unica) come la causa dell'odierna crisi.
Ormai tutti i partiti vengono identificati con l'incompetenza, la corruzione, l'incapacità di governare.
Perfino in Emilia Romagna, dove l'associazionismo e la presenza di partiti radicati nel territorio aveva consolidato senso civico e partecipazione alla vita pubblica...
Si è persa completamente la dimensione dell'impegno collettivo e l'importanza di promuovere il bene comune.
L'offerta politica è omologata, non vi sono partiti con programmi alternativi; in campo economico nessuno mette in discussione l'efficacia del libero mercato nonostante il neo-liberismo abbia aggravato le disuguaglianze sociali, che sono alla base dell'attuale crisi.
Credo che vi sia lo spazio per un nuovo soggetto politico che metta al centro della sua azione la realizzazione di diritti fondamentali quali il lavoro e la casa, proponendo investimenti nell'istruzione pubblica e nella ricerca, programmi di formazione e misure di sostegno al reddito per coloro che sono in cerca di occupazione o l'hanno persa, rilancio  dell'edilizia popolare per consentire l'accesso ad un alloggio che l'attuale sistema di mercato nega a tantissime famiglie. 
E' veramente una missione impossibile?

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